Biografia

Anna al cavalletto

Anna al cavalletto

Per conoscere e apprezzare il Sito conviene dividere la materia in parti distinte: prima sarà utile andare alla scoperta di Anna e della sua storia, poi si potranno affrontare le varie sfaccettature della sua attività.
Punto di partenza, la sua determinazione.
A 8 anni decide di dedicare la sua vita alla pittura e a 13 inizia il percorso scolastico: prima il Liceo Artistico a Roma nella storica sede di Via Ripetta, con il maestro Gastone Novelli; poi l’Accademia di Belle Arti a Venezia con il maestro Bruno Saetti, grande affreschista e Carmelo Zotti, metafisico simbolista. A 19 anni, ottiene l’abilitazione all’insegnamento del Disegno e della Storia dell’Arte per le scuole secondarie di secondo grado e inizia subito a insegnare a Roma, nel Liceo scientifico Paolo Sarpi. Insegna un solo anno, durante il quale capisce che  insegnare arte a studenti non interessati alla materia, non fa per lei. Decide di continuare a studiare personalmente, per andare avanti nelle conoscenze artistiche; insomma, comincia a cercare un nuovo Maestro che le possa insegnare tutti i segreti del mondo dell’arte. Dice a suo padre “Lo troverò, magari in Giappone”.
Infatti, conosce il prof. Ernest Kronberg, originario della Lettonia: ottantenne, occhi azzurri e pizzetto bianco, fisicamente possente, appassionato di grosse moto, amante in particolare della BMW che guida quotidianamente, anche d’inverno, per andare a trovare sua moglie Tzera, un’arzilla, incantevole vecchietta che si vanta di essere stata una rivoluzionaria russa. Ernest è davvero un grande personaggio, apolide, all’avanguardia, con un’apertura mentale che affascina tutti, semplici persone e personaggi importanti, fra cui Gianni Agnelli che gli affida sua figlia Margherita perché possa apprendere il disegno e la pittura.
Ernest possiede la capacità, non comune, di capire la gente e di aiutarla. Ha scelto l’Italia e soprattutto Capri, come  patria del cuore. Ama insegnare; ha parecchie allieve e vorrebbe trasmettere loro il grande bagaglio di conoscenze accumulate in tutta la vita, straordinaria e incredibile sotto tanti punti di vista.
Anna ha 20 anni e così inizia a studiare nel prestigioso atelier del prof. Kronberg a Roma, in Via delle Colonnette, nel Palazzetto Canova, proprio dove un tempo lavorava il grande scultore.  Accanto allo studio del prof c’è quello di Perez lo scultore e quello di Giacobbo, perito del tribunale che conduce un laboratorio di restauro con molti apprendisti. Un piccolo mondo, con le porte spalancate a tutte le sollecitazioni. Di qui passa tanta gente, personaggi incredibili, a volte strani ma tutti interessanti; si respira l’aria della vera bottega d’arte. Kronberg è severo, bravissimo comunicatore, conoscitore d’ incredibili segreti ma pretende molto e pian piano le allieve lo abbandonano. Per lui, Anna è la persona giusta con la sua insaziabile voglia di apprendere e di fare: è diversa dalle altre.
Il sogno di Anna inizia a realizzarsi. E’ proprio quello che cercava da tanto tempo. Finalmente una persona seria con inesauribili conoscenze teoriche ma anche esperienza concreta avendo lavorato come scenografo nel cinema e al Teatro dell’Opera di Roma e come restauratore per grandi committenti. Inizia un percorso fruttuoso, prima come allieva poi come attiva collaboratrice. Ernest è davvero eccezionale, e 16 anni volano, studiando e lavorando incessantemente: ogni giorno nuove alchimie, preziose conoscenze e approfondimenti in varie direzioni. A 96 anni Ernest getta la spugna e Anna percorre la sua strada aprendo una Scuola sia a Roma presso il Palazzetto Canova sia a Tivoli, per insegnare le tecniche artistiche e del Restauro. E’ un successo.  Arrivano persone anche dall’estero per apprendere le famose “regole dell’arte”.
Il restauro di opere piccole e grandi la impegna moltissimo e viaggia con piacere per lavorare – in loco – su opere intrasportabili. Opere, a volte molto impegnative come il Restauro della nave Elettra di Guglielmo Marconi a Telespazio, ma anche lo Stendardo dei “Cartari” per le Cartiere Miliane a Fabriano e  tanti dipinti a volte preziosi: Paul Brill, Tiziano, Bellini, Bernardino Luini, Carlo Maratta, e altri di autori minori, soprattutto opere a soggetto sacro.
Tuttavia, la pittura è sempre al primo posto.
La giornata di Anna inizia con l’esercizio quotidiano, un disegno, anche semplice, possibilmente dal vero. Verso le 10, immancabilmente, il rito del caffè: biondo, americano, fumante. Poi arrivano i lavori, commissionati o da proporre, a volte anche la modella o il modello. Ovunque nello studio, carte bianche e colorate, tele, tavole, colori, l’amatissimo acquerello, ma anche tempera, olio magro, acrilici, passepartout, barattoli di vetro con i pigmenti in polvere, e pennelli, tantissimi pennelli.
Anna cerca suggestioni per trovare lo stimolo giusto, il momento fuggente speciale, quello che invita alla creazione sul quadro che è gioia ma anche incubo. Disperazione e godimento totale. Un moto perpetuo attorno all’oggetto del desiderio, quello che – di volta in volta – l’appassiona.
Nel 1994 Anna crea a Tivoli, insieme con altri amici, L’Associazione culturale Villa d’Este. E’ un fatto importante che ha un’ eco profonda in città. C’è molto da fare per creare momenti d’aggregazione e di confronto. Si organizza un evento al mese, spaziando dalla pittura alle visite guidate a Mostre e luoghi speciali, presentazione di libri e ospiti d’onore; viene perfino creata la Compagnia teatrale “Tiburiade”, che porta in scena solo Satire. Il Premio Creatività Donna è il l’evento più importante e ogni anno richiama gente da tutta Italia e non solo.
Dall’aprile 2013 è Presidente della Lega Arcobaleno: una grande organizzazione, fondata e presieduta per 20 anni da Bruno Tescari, che si batte per il superamento delle Barriere sia architettoniche sia culturali, per una società più libera e giusta per tutti. Bruno, appassionato di questioni sociali e politiche era anche affascinato dalla capacità di afferrare l’essenza della vita in poche pennellate. E’ stato anche  autore di satire teatrali  per le quali Anna ha creato  diverse scenografie
Così, possiamo dire che il primo passo è fatto. Stiamo entrando nella sfera di Anna. Ora possiamo comprendere, almeno in parte, il suo mondo: speciale, appassionato, a volte irregolare, sempre miracolosamente in bilico. Di questo insieme di esperienze e di coacervo di passioni è composta la vita di Anna, costantemente alimentata da lunghe sedute davanti alla scena della vita.
Se questo antefatto ci ha donato un’ emozione e magari ha suscitato un piccolo colpo di fulmine, allora possiamo continuare con più slancio nella visione dei quadri e, con maggiori probabilità, potremo usufruire di un autentico scrigno.
Dobbiamo farci la più classica delle domande: dove è Anna? Chi avrà la voglia di seguire il percorso offerto dai suoi dipinti e restauri, lo capirà da sé; non vi sono parole chiave che vanno bene per tutti. E’ sempre un rapporto soggettivo, camaleontico a volte. Cominciamo.